Descrizione
il libro
Quali migliori testimoni può desiderare una pubblica accusa degli assistenti vocali sempre in ascolto e pronti a registrare fedelmente tutto quello che accade dentro le mura di un appartamento privato? A partire dal primo studio – in apertura di questo libro – sulle nuove opportunità d’indagine dei delitti attraverso l’analisi dei dispositivi IoT (Internet of things) domestici, il saggio procede con diversi contributi interdisciplinari, come è ormai prassi nelle pubblicazioni della collana Urbinoir Studi, legati al paesaggio sonoro in ambito noir.
Si scoprirà come il suono accompagni il delitto, a volte l’indagine; ora sottolinei stati d’animo, ora si ricolleghi alla scena del crimine.
Può trattarsi delle parole di una testimonianza oppure di una confessione, ma può consistere anche solo nell’origliare, o nell’imbattersi in un indizio sonoro inaspettato.
Altre volte si basa invece su ricordi riattualizzati. Ma racconta sempre, in ogni caso, una storia che va a interfacciarsi con ciò che magari gli occhi non vedono.
i curatori
Michele Bartolucci
È bibliotecario presso l’Area Umanistica dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Si è laureato in Lettere Moderne alla Facoltà di Lettere e Filosofia dello stesso Ateneo. Si è diplomato in violino presso il Conservatorio di Musica “G. Rossini” di Pesaro. È violinista della Filarmonica Gioachino Rossini, con cui ha partecipato a numerose edizioni del Rossini Opera Festival. Ha pubblicato diversi saggi di argomento musicologico e la raccolta di racconti Urbinum musicae: sette racconti musicali (2006).
Maria Messina
È cultrice della materia di Diritto Privato presso l’Università degli Studi di Urbino, membro del Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi sulle Famiglie, Infanzia e Adolescenza e svolge attività di relatrice in seminari e convegni. Ha pubblicato articoli di ricerca su siti specializzati e riviste accademiche, tra cui “Fondi strutturali, l’Ue contro le frodi”, “La legge italiana sulle unioni civili. Riconoscimenti e rischio discriminazioni” ed è co-curatrice del volume Urbino Press Award. Dodici anni di giornalismo americano (2006-2017).
Giuseppe Puntarello
Insegna Lettere all’I.I.S. Raffaello di Urbino. Autore di numerosi articoli e collaborazioni editoriali. È stato co-traduttore di due saggi su Gilles Deleuze. Oltre all’attività di insegnamento si occupa dei labili confini dell’intermedialità, muovendosi spesso tra forme e generi diversi, tra pratica e teoria dell’immaginario. Altri suoi saggi sono apparsi nella Collana Urbinoir Studi.
Sempre più spesso Alexa viene chiamata sul banco dei testimoni quale potenziale spettatore di quanto accaduto all’interno di quattro mura: il che, oltre ad avere un fascino letterario che richiama il Testimone muto di Agatha Christie (Dumb Witness, 1937), apre tutta una serie di riflessioni sull’Internet delle cose: soli, soli per davvero, non lo siamo più.