Je est un avatar. Identità e social network nella narrativa francese contemporanea

16.00 

Roberta Sapino
anno 2022
#10 Per la critica. La voce e la scrittura 
182 pp.
ISBN 9791280074669

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Descrizione

il libro

«Je est un autre» scriveva Rimbaud. Oggi, in un tempo in cui i social network moltiplicano le rifrazioni caleidoscopiche, virtuali eppure molto concrete, della nostra persona nella Rete, diremmo «Je est un avatar», termine qui inteso come immagine C sempre molteplice, frammentaria, in una certa misura effimera – del soggetto online, nel senso quanto più ampio e flessibile di un «processo di costruzione» mai concluso, all’interno del quale l’atto di raccontare, e raccontarsi, assume un ruolo primario.

Dunque, chi è l’altro che siamo?

Tessendo legami che dall’Illuminismo conducono al presente, e soffermandosi su una selezione di romanzi francesi dell’ultimo decennio, il saggio evidenzia come la letteratura dia voce alle nuove possibilità e inquietudini che questa condizione inedita porta con sé nella società globale.

I mutamenti che i media digitali comportano nella nostra relazione con la cultura, con le immagini e con lo spazio geografico sono al centro di un interesse comune che equivale, in fin dei conti, a una riflessione sull’identità della letteratura stessa.

l’autrice

Roberta Sapino (Cuneo, 1988)
Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Letteratura francese nel 2017, con una tesi sull’opera di André Pieyre de Mandiargues. Assegnista di ricerca presso l’Università di Torino, dal 2018 è membro del gruppo di studio Open Literature. Le sue ricerche si concentrano sulle relazioni tra identità e scrittura romanzesca nella letteratura francese, dal Surrealismo alle produzioni digitali. Si interessa inoltre alle relazioni del romanzo con le arti visive e con lo spazio geografico, in un approccio ai testi letterari e ai corredi paratestuali che si pone quale chiave di lettura privilegiata per la conoscenza e la scoperta del territorio.

 

Per definire l’immagine dell’individuo online […] useremo la parola “avatar”. Il termine […] proviene dal sanscrito. L’avatar è, nella sua accezione primaria, la forma che assumono gli dèi quando visitano il mondo degli uomini.

Nel lessico informatico, dal 1992 la parola è passata a indicare il personaggio virtuale che agisce nei videogiochi sotto il controllo del giocatore, e che in alcuni casi può condividerne le caratteristiche somatiche a tal punto da incarnare il giocatore stesso all’interno del mondo virtuale.

Più di recente, seguendo lo sviluppo tecnologico, il significato della parola si è esteso per includere altresì le proiezioni degli individui reali – spesso manipolate per avvicinarle all’ideale estetico in voga – all’interno del metaverso.

Roberta Sapino

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