IL LIBRO
Infinitamente finiti è un viaggio che, intrecciando scavo archeologico sui saperi bio/economici e analisi genealogica dei processi di governamentalità, intende indagare la relazione esistente tra lo statuto antropologico dell’uomo moderno ed i dispositivi di potere/sapere che lo generano. Da una parte, vi è la condizione di infinita finitudine dell’umano, dall’altra il paradigma antropo – oikonomico della salute/salvezza. Lo statuto vitale e lavorativo dell’uomo, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, è plasmato da poteri/saperi biologici ed economici che lo consegnano ad una condizione di finitudine antropologica potenzialmente illimitata: il vivente è inserito nell’ordine finito della natura e nel tempo infinito della storia. Il paradigma oikonomico, invece, è ciò che articola e tiene insieme la vocazione bio – naturale e quella conservativo – economica – gestionale.
Il governo del vivente, nella società odierna, si realizza sempre di più nel contesto del mercato e non in quello delle istituzioni e dello stato. Nella politica economica liberale e neoliberale, infatti, il paradigma della salute/salvezza oikonomica si traduce in politiche del benessere di stampo normalizzatore che si pongono delle domande prioritarie: fino a che punto bisogna governare? Con quali strumenti? Quali spazi di libertà deve avere il mercato rispetto allo stato? Nel presente lavoro tali tematiche sono state anche indagate con riferimento ai recenti sviluppi in campo bioeconomico. In particolare, tenendo fermi gli orizzonti di ricerca che fanno capo ai macro – concetti di lavoro e di vita, il presente volume cerca di approfondire due aspetti: in primo luogo le ricadute che le trasformazioni bioeconomiche hanno sulla condizione antropologica dell’uomo (drammaticamente evidenti nel contesto dell’economia di mercato, nel capitalismo cognitivo/esperienziale, nell’economia dell’accesso, nelle strategie di marketing e branding, nei processi di precarizzazione lavorativa); in secondo luogo le sue possibili forme di liberazione, resistenza o problematizzazione (indagate in relazione agli orizzonti critici dell’etopolitica foucaultiana e del dibattito sui beni comuni).
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